E così vorreste iniziare a vendere i vostri quadri e farvi un nome come artisti professionisti. Avete pensato a cosa serve esattamente per essere riconosciuti come tali?
Anche in un ambito come quello dell’arte, ormai il pubblico e gli esperti del settore vogliono, in un certo senso, leggere un curriculum. Letteralmente: a chi emerge in questo settore si fanno le pulci, e si vuole essere certi che, giovani o no, si siano fatti studi specifici sotto insegnanti qualificati. Ma come?
L’imbarazzo della scelta
Da oltre due secoli a questa parte, la fortuna di vivere in Italia è anche quella di trovarsi in un luogo dove gli studi di materie artistiche sono particolarmente prestigiosi. Ragazzi da tutto il mondo infatti ancora convergono sulla Penisola per perfezionare la propria tecnica, che si tratti di dare gli ultimi tocchi ai loro quadri, scalpellare sculture o – anche questa è arte – creare con la ceramica forme inconsuete.
Le possibilità per approfondire il proprio bagaglio culturale in questo senso sono molteplici: tutti conosciamo i licei artistici e le Accademie di Belle Arti, ovviamente, e sappiamo quanto siano diffuse.
Tuttavia ci sono anche altre opzioni, come corsi di specializzazione specifici, per lo più privati. Come private sono moltissime scuole delle quali si sente parlare sempre più spesso negli ultimi anni: dallo IED alla RUFA, dal SAE Institute all’Accademia della Moda. In questi ambienti non si impara necessariamente a dipingere quadri, ma ad affacciarsi nel mondo delle nuove arti, magari scoprendo di avere un talento naturale in qualcosa di più… digitale.
Le alternative “pro”
Parlando di scoperte in corso d’opera, non necessariamente un artista firma i suoi quadri (o, comunque, i suoi lavori).
Per esempio, dopo l’Accademia di Belle Arti (o suoi equivalenti privati) alcuni percorsi di perfezionamento come quelli presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze o presso l’Istituto Centrale per il Restauro potrebbero trasformarvi in un professionista del settore, ma in un senso diverso.
Studi così indirizzati potrebbero trasformarsi in professioni più remunerative, proprio per il prestigio legato a queste strutture così specializzate e antiche: anche per questo, come scrivevamo all’inizio, non bisogna trascurare il proprio curriculum artistico.